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Autore THE WRESTLER
HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 03-04-2009 12:32  
quote:
In data 2009-04-03 12:19, TheSpirit scrive:

Per me nella scelta c'è stato anche un po' di intellettualismo e leziosità,




Questo è il punto, e senza però di nessun tipo.

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 03-04-2009 13:35  
quote:
In data 2009-04-02 23:25, sandrix81 scrive:
quindi manco sai che è la pittura. vabè ma in effetti ho fatto un esempio sbagliato.
cambiamo: un mio amico accende lo zippo, se lo mette dietro il culo, scorreggia, fiammata, grasse risate generali. riprendo tutto con la videocamera del telefonino. ho fatto un film. ho fatto cinema?




no per diverse ragioni:
primo: dovevi usare una cinepresa
secondo: non era tua intenzione inserire il filmato in un film-documentario dal titolo "scoreggie di fuoco" per poi venderlo ad un distributore cinematografico

Stai dicendo che Afronosky ha filmato rourke solo per farsi una risata con gli amici a casa sua?

Continui a fare esempi sbagliati, cmq io capisco cosa vuoi dire e non lo approvo.


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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 03-04-2009 15:09  
quote:
In data 2009-04-03 12:27, HaroldKid scrive:
Forse ho capito male io eh, ma visto che qui si fanno paragoni a dir poco bolscevichi, mi permetto di dire come qui non si tratti di un problema di macchina più o meno fissa, almeno per me.

Tanto per buttarci nel comparativismo più sfrenato, prendiamo recentemente il DIVO , dove della mdp e dei suoi ammenicoli è portato a livelli di arditezza ed espressività incredibili. Di certo non mi sognerei mai di dire che siamo di fronte a un buon film e a pessimo cinema, perchè il cinema vive di movimento, cazzo, è nel suo sangue da sempre.

Per THE WRESTLER il discorso, in effetti, è diverso; il problema non sta nell'uso spregiudicato della macchina (questa messa in scena è spregiudicata come mia nonna, cazzo!) ma nell'effettivo significato della M.I.S. stessa in relazione al film tutto.

Parlando come piscio, la storia di THE RAM si poteva benissimo raccontare attraverso l'uso di una narrazione pulita, senza sbavature(se vogliamo prendere un modello a caso, diciamo Clint eh ) perchè non c'è nessun elemento, diegetico o extra che richieda e giustifichi a gran voce , ineluttabilmente il ricorrere alla grezza tecnicazza del finto documentario. Non c'è la minima ragione estetica (ma nemmeno estetizzante, il che sarebbe già un peccato mortale ) per questa merda urticante.

No, forse una c'è, per la miseria.

La vicenda raccontata in THE WRESTREL è così topica, banale, abusata, copiata, vista e stravista, che sarebbe stato impossibile avere successo senza servirsi di qualche infimo trucchetto per gonzi.




Scusa, ma quello che dici non sta in piedi. Tanto per iniziare che intendi per movimento? Movimento di che? Vuoi buttare nel cesso gran parte del cinema delle origini e altri che sono stati nominati?
Ma poi cosa vuol dire che "si poteva benissimo raccontare attraverso l'uso di una narrazione pulita"? Anche a La Gioconda potevano fargli un pisello in bocca... cosa vuoi dire?
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 03-04-2009 15:17  
No, non butto via niente, ma qui non si parla di Melies o riprese frontali, non mischiamo le carte... siamo nell'alveo (un po' larghino in effetti ) del cinema moderno, e le regole sono cambiate, dal 1895.

Poi, per "narrazione pulita " io intendevo un claccicismo senza sboronate clamorose che non hanno, ribadisco, nessuna effettiva significazione drammaturgica.

Per vedere come davvero è possibile fare VERO cinema non rinunciando ai virtuosismi, consiglio a tutti (anche ai non fan ) di vedere l'ultima puntata di House, illuminante e sorprendente.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-04-2009 16:57  
si trata di un film così costruito sull'attore-personaggio (complpta mimesitra Rourke e il wrestler) che la scelta di uno, se vogliamo chiamarlo così, pseudo linguaggio documentaristico, è più che giustificabile. E' un film che ha bisogno della carne quanto dei momnti "morti", nichilista e questa regia gli calza perfettamente, fare altro avrebbe probabilmente dato un altro senso al film.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 03-04-2009 19:55  
quote:
In data 2009-04-03 13:35, kagemusha scrive:
cmq io capisco cosa vuoi dire e non lo approvo.

non facevi prima a scriverlo subito invece di ribattere cose senza senso (anzi, con senso ma errate)?
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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DeadSwan

Reg.: 05 Apr 2008
Messaggi: 1478
Da: Desda (es)
Inviato: 06-05-2009 22:59  
Appena finito di vedere "The wrestler".
L'impressione che ne ho tratto è che Aronofsky abbia giocato tutto su un personaggio bigger than life, di una dissipazione quasi eroica, che appena appare sullo schermo non può non creare empatia nello spettatore. In modo talmente esplicito, talmente ovvio, talmente esibito da essere paradossalmente onestissimo: sai bene di cadere nella trappola, e ci cadi.
Il regista conosce fin troppo bene le potenzialità di ciò che va mostrando che non si chiede neppure come mostrarlo. Né, d'altra parte, si ritira sullo sfondo, in una messa in scena invisibile. Al contrario, si fa sotto al suo personaggio, vi va appresso, quasi ci mette in contatto, tanto da risultare quasi fastidioso. Alla fine questo Randy The Ram costantemente sullo schermo da quasi un senso di claustrofobia. Quando, alla fine, lo schermo è diventato nero, mi sono sentito decisamente sollevato.
Tutto voluto, chiaramente. Lo spettatore deve sentirsi coinvolto con il protagonista, ma non identificarsi: è il voyeur, il pubblico-vampiro che succhia fino all'ultima goccia l'energia di questo patetico loser. Ed al pubblico si da tutto: la celebrità al tramonto, l'atleta tradito dal suo corpo, il freak sottoprodotto del sogno americano, l'età che avanza, gli affetti perduti o impossibili, il riscatto nel fare la sola cosa che si è in grado di fare, costi quel che costi... tutta spettacolarizzazione, che finge di essere vera anche se il pubblico conosce il trucco ma sta al gioco lo stesso. Una montagna di cliché talmente elevata da rasentare il sublime, l'intollerabile, da diventare credibile perché tale lo vuole lo spettatore, completamente spiaccicato contro Randy.
Aronofski ha da una parte un personaggio che è una storia in sé e un attore che è quel personaggio; dall'altra un pubblico avido di crederci ed esaltarsi. Tutto quello che deve fare è fare scontrare queste due istanze, non in modo discreto, anzi più è ovvio e urlato lo scontro meglio è.
Tutto questo, col cinema inteso quale mezzo artistico mi sembra abbia ben poco a che fare. Col cinema inteso come spettacolo, ha tutto a che fare.

Per la cronaca... mi è piaciuto.
_________________
Dresda, Sassonia, Germania
Se non riesci ad uscire dal tunnel, almeno arredalo

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DeNiros

Reg.: 29 Giu 2009
Messaggi: 24
Da: Aosta (AO)
Inviato: 29-06-2009 20:24  
Bel film. Ottimo M.R. che tiene praticamente in piedi il film da solo.......ad essere sincero mi aspettavo qualcosina di più però....
_________________
Vengono fuori gli animali piu' strani, la notte: puttane, sfruttatori, mendicanti, drogati, spacciatori di droga, ladri, scippatori. Un giorno o l'altro verra' un altro diluvio universale e ripulira' le strade una volta per sempre.

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